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al testo di Gabriella Maggio
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Guerra L'aria di casa si perde il caldo della stufa è cenere sferragli rimbombanti tra sterpaglie buio d'Averno di una terra desolata
strisciano le vite nei cunicoli le talpe si nascondono nelle vene dolore immeritato
inaridisce nel silenzio degli occhi il desiderio il rombo del caso infrange il cerchio sicuro di albe e tramonti confonde l'altalena del tempo oggi come ieri oggi come domani senza musica senza parole luce pietosa la neve sul sangue
un giorno sarà il vento a ricoprire i morti ? Forse... la pioggia? Forse... ci sarà ancora un tavolo con fiori e cibo ? Non so
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